L’ospite della sesta puntata di questa seconda stagione è Stefano Feltri, un giornalista che volevamo intervistare da diverso tempo. Feltri si laurea in Economia alla Bocconi e inizia la sua carriera tra la Gazzetta di Modena, Radio 24 e Il Foglio. Approda quindi a Il Riformista per poi passare a Il Fatto Quotidiano nel 2009 dove diventa vice-direttore nel periodo che va dal 2015 al 2019, anno in cui si trasferisce a Chicago dove ricopre il ruolo di editor di ProMarket.org, sito dello Stiegler Center, centro di ricerca della University of Chicago. Nel 2020 torna in Italia accettando l’incarico come direttore di Domani, neonato quotidiano in edicola dallo scorso settembre.

Gli inizi al Fatto Quotidiano e l’esperienza a Chicago

Nella prima parte dell’intervista affrontiamo le prime esperienze giornalistiche di Stefano Feltri dopo la laurea in Economia all’Università Bocconi. Dopodiché parliamo del periodo al Fatto Quotidiano: proviamo a capire quello che Feltri ha appreso in redazione, oltre a parlare dei punti di forza e dei punti deboli del Fatto. Quindi proseguiamo con la sua partenza per gli Stati Uniti dove, oltre ricominciare a studiare, approda per lavorare a ProMarket.org, pubblicazione del centro di ricerca Stigler Center diretto da Luigi Zingales.

La scommessa di Domani

Nella seconda parte dell’intervista parliamo di Domani e dell’incarico come direttore. Cerchiamo di capire dove vuole posizionarsi Domani all’interno del dibattito pubblico, la strategia e i piani a medio e lungo termine. Qui Feltri ci spiega anche l’impegno del giornale in termini di scelta del linguaggio, dei temi che vorranno trattare e di quanto sia fondamentale l’indipendenza economica per un progetto giornalistico. Qui riassume gli obiettivi legati agli abbonamenti e al rapporto con i lettori, oltre ad evindenziare alcuni importanti dubbi e spunti sullo stato attuale del giornalismo che si occupa di temi ambientali.

Il giornalismo italiano

Infine, nell’ultima parte della puntata abbiamo affrontato lo stato attuale del giornalismo italiano e riflessioni intorno al dibattito relativo alla formazione umanistica rispetto a quella economico/scientifica. Vengono anche analizzate alcune cattive abitudini di una parte del giornalismo italiano e le caratteristiche del giornalismo che viene fatto al di fuori delle redazioni. 

Domande fuori onda

Abbiamo chiesto a Stefano Feltri di svelarci alcuni segreti del mestiere in quattro domande fuori onda.

  1. I tuoi libri di ispirazione a livello giornalistico?
    «Walter Lippman, L’opinione pubblica».
  2. Libri che stai leggendo ultimamente e che ti stanno piacendo tanto?
    «Richard Yates, Revolutionary Road».
  3. Gadget tecnologico da cui non puoi separarti?
    «iPhone».
  4. App che usi per lavoro?
    «Slack e Trello».
  5. Podcast o newsletter che leggi spesso?
    «Melog di Gianluca Nicoletti, per le newsletter The Information».

Dove trovare Stefano Feltri

Sul suo Instagram, Twitter, LinkedIn, Facebook.

Altri link citati nell’intervista


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