Salvatore Garzillo è un giornalista specializzato in cronaca nera e inchieste. Classe 1987, lavora come cronista di nera per Ansa e Fanpage.

La formazione

Salvatore Garzillo è nato e cresciuto a Napoli dove ha frequentato il Liceo Umberto I. Durante gli anni del liceo entra in contatto con il giornalismo. Grazie a Cristiana Barone, all’epoca giornalista per TeleCapri, inizia a lavorare a Bigol, un’agenzia di stampa e poi collabora anche con tv locali e free press. Inoltre, inizia a occuparsi di cronaca nera e camorra per il giornale locale Il Roma.

Frequenta, tra il 2006 e il 2010, l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale ma non consegue la laurea, perché a 22 anni, riceve una proposta di stage da Libero a Milano, dopo un primo contatto avuto grazie ad un’intervista con Maurizio Belpietro.

I principali lavori

Lo stage si trasforma in un contratto e nel lavoro di cronista per Libero che dura per quasi 9 anni, fino 2019.

Inizia poi a lavorare con Ansa da marzo 2012 fino a oggi. Questa occasione gli si presenta frequentando la questura e gli ambienti di chi si occupa di nera. Infatti è un collega dell’Ansa che lo nota e gli propone di collaborare. Negli anni segue poi i principali casi di cronaca italiana e realizza reportage in Afghanistan, Kosovo, Grecia, Ucraina ed Iraq; servizi pubblicati sul Corriere della Sera, Rolling Stone e media internazionali. Recentemente copre anche l’emergenza Covid in Italia.

Nel febbraio 2019 inizia il lavoro con Fanpage e con Backstair, il team investigativo autonomo di Fanpage.

Lobby nera

Proprio con Backstair lavora a Lobby nera, un’inchiesta pubblicata in due puntate da Fanpage.it e La7 tra settembre e ottobre 2021. Si tratta di un lavoro di squadra di giornalismo undercover durato quasi 3 anni. È il 2019 quando Backstair, il team investigativo di Fanpage, mette in piedi quella che diventa l’inchiesta sotto copertura “Lobby nera”. All’inizio il lavoro non aveva un’identità definita, però vi era alla base l’idea di entrare nel mondo della destra.

Garzillo, nel ruolo di giornalista sotto copertura, riesce a infiltrarsi con un’altra identità nei gruppi milanesi di estrema destra e a portare alla luce i legami tra neofascisti, politici nazionali ed europarlamentari di Lega e Fratelli d’Italia.

Il disegno

Con il nome d’arte Salgar disegna e lo fa: «nel quaderno che porta con sé in commissariati, caserme e scene del crimine, sopra le pagine fitte di appunti dei casi di cronaca che segue quotidianamente». C’ero una volta è il titolo della sua prima mostra personale alla Galleria Patricia Armocida


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L’intervista a Salvatore Garzillo

L’intervista con Salvatore Garzillo è la quinta puntata della terza stagione del podcast, affrontiamo la necessità di comprensione dell’altro quando si fa il cronista, in particolare quando ci si occupa di nera. Inoltre, cerchiamo di sottolineare l’importanza di un lavoro fatto a contatto con le persone e della gestione dei ruoli quando si lavora in squadra.

Con Salvatore Garzillo abbiamo parlato della sua formazione giornalistica che è iniziata tra i banchi di scuola e lo ha portato a intraprendere le prime collaborazioni con tv e giornali locali.

«Non credo si possa uscire dalla mentalità del cronista di nera» così esordisce Garzillo. Per lui fare il cronista non è solo andare sul posto e raccontare quello che si vede. Bisogna sviluppare la capacità di parlare con le persone e provare ad approfondire il più possibile.

Nel corso dell’intervista Garzillo parla di “ingegneria sociale”, concetto che presuppone un rapporto diretto con l’altro e che costituisce un esercizio continuo di umanità, empatia e comprensione dell’ambiente in cui ci si trova a lavorare.

Altri spunti rilevanti emergono quando parliamo dell’inchiesta Lobby nera. Da un lato Garzillo racconta come sia fondamentale l’organizzazione del lavoro, la fase di ricerca e confronto delle fonti, ma dall’altro evidenzia anche la necessità di fiducia nel team, degli inevitabili momenti di improvvisazione e di divisione dei compiti. Bisogna capire che non si può fare tutto da soli.

Domande fuori onda

Abbiamo chiesto a Salvatore Garzillo di svelarci alcuni segreti del mestiere con alcune domande fuori onda.

  1. I tuoi libri di ispirazione a livello giornalistico?
    La fine è il mio inizio, Tiziano Terzani ; Gli ultimi giorni di Pompeo, Andrea Pazienza; Il vagabondo delle stelle, Jack London.
  2. Libri che stai leggendo ultimamente e che ti stanno piacendo tanto?
    A figura intera, Milo Manara; Catrame, Giuseppe Genna; Il direttore. Quarant’anni di lavoro in carcere, Luigi Pagano; Tango, Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico.
  3. Gadget tecnologico da cui non puoi separarti?
    «Solo il cellulare, compagno fedelissimo».
  4. Quali sono le migliori App per smartphone o desktop che usi per lavoro?
    «Solo Premiere per il montaggio video. Per il resto uso un semplice word».
  5. Podcast che ascolti spesso?
    Morning”, Francesco Costa; “Muschio selvaggio”, Fedez e Luis Sal.
  6. Quotidianamente, per formarti come giornalista, leggi o segui blog, profili Twitter/Instagram o giornalistз in particolare?
    «Per l’informazione ampia (le notizie del giorno, per capirci) seguo sempre Ansa, Corriere e Fanpage perché hanno un taglio e un pubblico diverso. In generale ho una lettura molto disordinata, seguo più la notizia. Dopo aver letto 10/15 articoli su un’unica storia mi illudo di avere un’idea più o meno chiara».

Dove trovare Salvatore Garzillo

Sul suo Instagram, LinkedIn, Facebook.

Altre puntate collegate a questa intervista:


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