L’ospite della terza puntata di questa seconda stagione è Isaia Invernizzi, un giornalista bergamasco specializzato in giornalismo locale e nel racconto tramite l’utilizzo di dati. Dopo il liceo scientifico, inizia giovanissimo a lavorare con Il Nuovo Giornale di Bergamo, dove resta fino al 2008 per poi approdare a BergamoNews. Nel 2016 passa all’Eco di Bergamo dove si occupa della cronaca cittadina e dove negli anni seguenti approfondisce la narrazione giornalistica tramite l’uso di dati. A fine ottobre, appena dopo la registrazione di questa intervista, ha annunciato il suo passaggio a Il Post. Nel 2019 vince il premio di DataJournalism al Festival Glocal e quest’anno, grazie al suo lavoro nel racconto della pandemia a Bergamo, e nel 2020 il WatchDog Award ai Dig, Documentari Inchieste e Giornalismi.

La formazione e i primi passi a Bergamo

La prima parte dell’intervista è dedicata agli anni che Invernizzi passa nelle testate della sua città dove inizia a collaborare appena maggiorenne. A differenza di molti giovani giornalisti, sceglie di proseguire il lavoro giornalistico invece di continuare la formazione universitaria, e si dedica a tempo pieno alla cronaca locale della sua città. Questa esperienza diventa una vera e propria palestra, che gli dà modo di imparare, di sperimentare e di familiarizzare per quello che negli anni diventerà il suo lavoro.

L’uso dei dati e il racconto della pandemia

L’uso delle fonti, dei dati come racconto durante i primi mesi della pandemia a Bergamo sono il macrotema trattato nella parte successiva dell’intervista. Il fondamentale lavoro d’inchiesta e di decodificazione e analisi dei dati è stato necessario per fare luce nella situazione di emergenza di questi mesi. A questo si aggiunge anche la discussione su quanto il data-journalism debba essere inglobato all’interno del normale lavoro giornalistico, per capire e gestire la grande mole di informazioni che arrivano ogni giorno.

Il giornalismo locale

Il giornalismo e i suoi riflessi nei contesti locali sono altri temi importanti trattati nell’intervista. Cerchiamo di affrontare il diverso ruolo, anche sociale, che l’informazione ha sul territorio, il legame che può nascere e crescere con il tempo e con la conversazione con le persone che lo abitano. Questo fa capire quanto, oggi, questo giornalismo, fatto con attenzione e cura, abbia una grande importanza.

Domande fuori onda

Abbiamo chiesto a Isaia Invernizzi di svelarci alcuni segreti del mestiere in cinque domande fuori onda.

  1. I tuoi libri di ispirazione a livello giornalistico?
    «Tutti i libri di Alberto Cairo, sono molto semplici e ti danno una grandissima base e un po’ tutta la Storia d’Italia di Indro Montanelli che ho letto da giovane. ».
  2. Libri che stai leggendo ultimamente e che ti stanno piacendo tanto?
    «Patria di Fernando Aramburu, che racconta la storia di una famiglia dei Paesi Baschi; Il bar delle grandi speranze di  J. R. Moehringer e La strada di Cormac McCarthy».
  3. Gadget tecnologico da cui non puoi separarti?
    «Lo zaino (ride)».
  4. App che usi per lavoro?
    «Non uno molte app, però magari Snapseed che è per modificare le foto, Slack e Google Drive».
  5. Podcast o newsletter che leggi spesso?
    «Ascolto: Da Costa a Costa e tutto Barbero, tra le newsletter a cui sono abbonato leggo spesso: quella di Data Ninja, Quantum of Sollazzo curata da un data manager italiano, Da Costa a Costa»

Dove trovare Isaia Invernizzi

Sul suo LinkedInInstagramFacebook e Twitter.

Altri link citati nell’intervista


Per poter scaricare la trascrizione integrale dell’intervista a Isaia Invernizzi iscriviti alla newsletter nel box qua sotto.

Potrai accedere anche a tutti i nuovi contenuti disponibili in esclusiva per gli iscritti, man mano che usciranno, e potrai cancellarti quando vorrai



Voglio le risorse gratuite!

Iscriviti alla nostra newsletter

Ti mandiamo una mail ogni due settimane per dirti quando è uscito il nuovo episodio del podcast o i nuovi contenuti sul blog, man mano che escono. Ricevi inoltre le trascrizioni dei nuovi episodi.


Ti piace quello che facciamo?

Tutti i nostri contenuti sono gratuiti. Abbiamo un obiettivo preciso: desideriamo creare uno spazio dove una comunità di appassionati possa ritrovarsi per dialogare sui temi dell’informazione contemporanea.

Per riuscirci noi ci dedichiamo il nostro tempo libero, perché crediamo sia importante quello che facciamo, oltre a essere un’ottima palestra e vorremmo che lo fosse per tutti. Per questo ti chiediamo di valutare la possibilità di sostenere il nostro progetto, oggi o quando potrai.

Se i nostri contenuti ti piacciono e li trovi utili,
una piccola donazione può fare la differenza per rendere sostenibile il nostro lavoro. Puoi donare la cifra che preferisci quando vuoi, oppure impostare una donazione periodica.