L’ospite della undicesima puntata di questa seconda stagione è Emanuele Atturo, autore romano che vive e lavora nella capitale.
Ha conseguito la laurea triennale in Letteratura comparata all’università Sapienza di Roma per poi spostarsi a Bologna per laurearsi in Semiotica nel 2014.
Fin da subito si occupa di cultura pop, sport e sottoculture collaborando con varie riviste culturali, tra le quali Nuovi Argomenti, IL, Atlas Magazine, Rolling Stone Italia, Dude Mag e minima&moralia. Ha co-fondato il blog di approfondimento sportivo Crampi Sportivi ed è capo-redattore dell’Ultimo Uomo. È anche tra i podcaster fondatori del network di Fenomeno, dove è tra i conduttori di Riserva, Pendolino e Quiet Please.
Nell’ottobre 2021 pubblica il libro Roger Federer è esistito davvero, edito da 66thand2nd.
La laurea in semiotica e le prime esperienze
Nella prima parte dell’intervista ripercorriamo gli inizi della carriera e degli studi di Emanuele Atturo, parlando della sua formazione a Roma e a Bologna durante il corso di Laurea in Semiotica. Tocchiamo poi le prime collaborazioni e esperienze con i media, l’intenzione di parlare di cultura pop e sport, la passione nel progettare riviste digitali e la nascita del progetto Crampi Sportivi. Da qui affrontiamo il contatto con Daniele Manusia e Timothy Small e l’inizio del lavoro all’Ultimo Uomo.
La narrazione del giornalismo sportivo
La seconda parte dell’intervista è incentrata sull’espansione dell’Ultimo Uomo e degli obiettivi che come redazioni si sono dati per portare contenuti di approfondimento, leggeri e divertenti, di racconto. Parliamo anche del pubblico appassionato di sport, di come stia diventando sempre più competente e di come questo comporti una competenza maggiore dei giornalisti e di chi scrive di sport. Un altro tema interessante consiste è quello della comunicazione aziendale delle squadre, delle società e degli atleti che taglia fuori i giornalisti e che quindi richiede uno sguardo critico.
I podcast sportivi e culturali
Infine, nell’ultima parte della puntata, abbiamo parlato anche di podcast e La Riserva, di cui Emanuele Atturo con Daniele Manusia e Simone Conte è conduttore. Ripercorriamo il caso del crowdfunding aperto su Patreon, con circa 600 donatori mensili, quello del podcast Pendolino con Dario Saltari e Marco D’Ottavi, e facciamo un ragionamento sul senso di irrealtà e di sogno che accompagna i due mondi del calciomercato e del fanta-calcio.
Domande fuori onda
Abbiamo chiesto a Emanuele Atturo di svelarci alcuni segreti del mestiere in cinque domande fuori onda.
- I tuoi libri di ispirazione a livello giornalistico?
«Quattro libri e degli articoli che non sono libri ma importanti:
– Essere in gioco: calcio e cultura tra Brasile e Italia di Paolo Demuru
– Tennis, tv, trigonometria tornado (e altre cose divertenti che non farò mai più) di David Foster Wallace
– The Meaning of Sports di Michael Mandelbaum
– Il Barça di Sandro Modeo
– Tutti gli articoli di Brian Phillips su Grantland». - Libri che stai leggendo ultimamente e che ti stanno piacendo tanto?
«L’ho letto ormai qualche mese fa, ma Le civette impossibili di Brian Phillips, uscito per Adelphi, è un libro incredibile di uno dei miei scrittori preferiti. I saggi sull’Alaska e sulla regina Elisabetta i miei preferiti. Futuromania di Simon Reynolds è una raccolta di articoli scritti in periodi molto diversi, quindi è un tantino sconnesso, ma la scrittura saggistica di Reynolds per me è un connubio speciale di ricercatezza stilistica e competenza. Per la narrativa Racconto d’autunno di Landolfi; tra i libri sportivi belli letti di recente Wimbledon di Gianni Clerici, che pensavo fosse una semplice operazione commerciale, invece la scrittura di Clerici è sempre piena di sorprese». - Gadget tecnologico da cui non puoi separarti?
«Direi la scheda audio e i microfoni con cui registriamo i podcast, e a cui ogni sera, a turno, facciamo fare il tragitto dall’ufficio a casa per paura ce li rubino (ci sono molti furti nel quartiere). Quindi diciamo che non mi ci posso separare letteralmente». - App che usi per lavoro?
«Pocket, che è il cimitero dei nostri sogni di erudizione e aggiornamento; Slack per parlare di lavoro; NTS per ascoltare playlist di musica sconosciuta; The Athletic sullo sport». - Podcast o newsletter che leggi spesso?
«Per i podcast mi fermo sullo sport: Zonal Marking di Michael Cox, Guardian football weekly, No Challenges remaining di Ben Rothenberg. Per le newsletter: la classica Link molto belli di Pietro Minto, Zio di Vincenzo Marino sulla generazione z, Charlie de Il Post sulle questioni di editoria e giornalismo. Mi piace molto la newsletter di AEON Magazine, quando la apro penso che è la rivista dei miei sogni, poi leggo al massimo un articolo a settimana. Per la musica: PAPER BOI e PARALLELO. Sullo sport, Zarina di Giorgia Bernardini e Masinen di Massimiliano Macaluso».
Dove trovare Emanuele Atturo
Sul suo Instagram, Twitter, LinkedIn, Facebook.
Altri link citati nell’intervista
- Il sito di Fenomeno, podcast di cultura e sport;
- Altri ospiti del podcast collegati a questa intervista:
Come scrivere da freelance di cultura nerd e pop e guadagnarci – con Lorenzo Fantoni (S01 E44);
Come studiare il calcio e raccontarlo con la squadra dell’Ultimo Uomo – con Daniele Manusia (S01 E18);
Come avere successo nel giornalismo: tra professionalità e flessibilità – con Timothy Small (S01 E02).
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