Questa rubrica cerca di dare consigli pratici e, appunto, concreti ai giornalisti, alle giornaliste o a chi aspira a lavorare nel mondo dell’informazione italiana. Coinvolgiamo persone che lavorano nei media fuori dall’Italia, per cercare di dare un’altra prospettiva e punto di vista diverso.
Dan Oshinsky gestisce Inbox Collective, fa consulenza aiutando i brand a far crescere il pubblico, costruire relazioni e ottenere risultati via e-mail. È anche il creatore di Not a Newsletter, un briefing mensile con notizie, suggerimenti e idee su come mandare delle e-mail migliori.
Precedentemente è stato il fondatore del ruolo di Newsletter Editor a BuzzFeed, ruolo che ha ricoperto dal gennaio 2014 al luglio 2017. È stato il primo direttore delle newsletter al The New Yorker dall’agosto 2017 all’agosto 2019.
Iniziare con Dan Oshinsky è per noi di GaM anche un inizio simbolico, visto che una delle ispirazioni per questa rubrica è stato proprio uno dei suoi articoli.
Se non hai tempo di leggere l’articolo puoi ascoltarlo in formato podcast nel nostro Letto dalla redazione. Lo trovi in tutte le principali piattaforme di podcasting.
Cinque consigli concreti di Dan Oshinsky
1. Stage o tirocini
Un tirocinio, una borsa di studio, uno stage: ognuna di queste opzioni può essere una buona opportunità. La cosa più importante è però valutare se sono opzioni adatte a te: considera il team con cui lavorerai e le persone di cui ti circonderai come un risultato di questa valutazione. Se ritieni di avere l’opportunità di lavorare con persone straordinarie, di fare domande e di imparare molto, non esiterei a candidarmi e cercherei di farne parte.
Quello che conta di più, specialmente all’inizio della tua carriera, non è quanto è prestigioso il ruolo, ma le persone con cui lavori. Perché quelle persone ti daranno lezioni e saranno le tue fondamenta per aiutarti a crescere e costruire la tua carriera futura.
2. Fare rete
Una cosa che mi piace fare quando sto cercando di incontrare qualcuno di nuovo è molto semplice: invio un’e-mail o un messaggio su un canale che so che usa molto, come LinkedIn, Instagram o Twitter e gli spiego perché mi ha impressionato il suo lavoro. E poi se abitiamo nella stessa città gli propongo di incontrarci, andare nel suo ufficio e bere un caffè insieme. Mi piace dire: «sono contento di portarti pure il caffè in ufficio», così non devo far andare nessuno da nessuna parte! Voglio andare da lui e voglio fargli tre o quattro domande su come ha fatto qualcosa che mi ha colpito.
Quello che ho scoperto è che contattare le persone lusingandole un po’, non farle lasciare l’ufficio, portargli anche il caffè mi permette più spesso di ricevere dei sì. Queste persone hanno l’opportunità di aiutare qualcun altro nel loro campo e gli viene richiesto un minimo sforzo. Più lavoro o spostamenti gli chiedo di fare, più è probabile che dicano di no.
L’altro tema in termini di networking è incontrare persone e restarci in contatto. Se hai una conversazione con qualcuno, dopo puoi inviargli una nota di ringraziamento e anche continuare a seguire i suoi lavori. Puoi inviargli un’e-mail o un messaggio dicendo: «Ho visto quella cosa che hai fatto, credo sia fantastica e volevo solo dirti di restare in contatto». Questi sono modi davvero efficaci per costruire una solida rete nel tempo.
Scorrendo trovi gli altri tre consigli. Se vuoi approfondire ancora puoi iscriverti alla nostra newsletter. Esce il sabato mattina, ogni due settimane. Ti inviamo spunti e riflessioni sul giornalismo nati a partire dall’ultima intervista uscita per il podcast e cosa ci ha colpiti di più. Ti segnaliamo inoltre i nostri nuovi articoli, consigli pratici e proposte di collaborazione da riviste o progetti giornalistici. I nostri contenuti nascono tutti dalle conversazioni con chi ci segue, per questo sarebbe bello averti tra noi.
3. Crea un portfolio di te e dei tuoi lavori
Se vuoi costruire una carriera nel giornalismo, ti consiglio vivamente di acquistare un tuo sito web, un tuo dominio e creare un portfolio. Nulla di troppo complicato, deve essere qualcosa di semplice che dica alle persone chi sei, per mostrare alcuni dei tuoi migliori lavori e assicurarti che chiunque voglia mettersi in contatto con te sappia come raggiungerti via e-mail, telefono, LinkedIn, o su qualunque canale sia importante per te.
Adoro creare un portfolio perché quando qualcuno va su Google e cerca il mio nome, voglio che trovi il mio lavoro migliore e una pagina che rappresenti il meglio di me: è per questo che un portfolio è utile. Stesso discorso anche con LinkedIn. Assicurati, quando lavori alla creazione di queste pagine, di mostrare non solo il lavoro che hai svolto, ma anche di fornire numeri reali. Dimmi, se hai fatto uno stage l’estate scorsa, un po’ quanto hai fatto: hai scritto 15 pezzi, hai fatto 100 interviste, hai montato 300 ore di girato, qualunque cosa. Mostrami non solo cosa hai fatto, ma quanto hai fatto. Aiuterà a differenziare il tuo lavoro da quello degli altri.
4. Il valore dei progetti collaterali (side projects)
Uno dei segreti di BuzzFeed era che quasi tutti quelli che assumevamo avevano un side project (letteralmente sarebbe un progetto parallelo, in italiano abbiamo pensato di tradurlo con progetto personale perché più comprensibile, ndt). Molte persone avevano dei profili Instagram o Tumblr interessanti, siti Web o podcast.
Avevo una newsletter chiamata Tools for Reporters, dove condividevo gli strumenti per i giornalisti. Ho scoperto che le persone con progetti paralleli, appassionati di qualcosa e che trovavano un modo per condividere la loro passione, erano esattamente il tipo di persone che tendevano a fare grandi cose su Internet.
Incoraggio chiunque a lanciare un progetto personale. Ti dà la possibilità di mettere in pratica le tue abilità, di mostrare cosa sai fare e di imparare cose nuove che ti aiuteranno nel tuo prossimo ruolo.
5. Valore della lettura
Uno dei miei libri preferiti sui media è stato pubblicato quasi 40 anni fa da un ragazzo di nome Neil Postman. Si chiama Amusing Ourselves to Death (Divertirsi da morire nella versione italiana, ndt) e parlava del ruolo che un giorno avrebbe avuto Internet, il mezzo con cui avremmo diffuso le notizie della tv e della radio, giocando nel plasmare le nostre discussioni e conversazioni. È uno dei miei libri preferiti.
Anche se direi che per qualsiasi giornalista, qualsiasi scrittore, la cosa più importante è leggere molto. Essere curioso. Provare nuovi libri e leggere sempre. Più leggi, più impari, più sei curioso, migliore sarà il tuo lavoro.
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